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Il patrimonio storico di San Giovanni Suergiu

 

San Giovanni Suergiu con il suo territorio possiede un vasto patrimonio storico-archeologico attraverso il quale si può conoscere l'evoluzione del luogo dall'antichità ai giorni nostri.

San Giovanni Suergiu ha nel suo territorio un vasto patrimonio storico-archeologico che spazia dalla preistoria all'epoca contemporanea. Qui vi mostriamo alcuni dei suoi tesori:

Necropoli di Is Loccis Santus
Necropoli composta da 13 domus de janas (grotticelle artificiali per uso sepolcrale), tra i più importanti complessi di questo tipo nel Sulcis. Il suo primo utilizzo risale al 3000 a.C. con la cultura di Ozieri, ma la maggior parte dei reperti si ascrivono alla Cultura Campaniforme. Sono molto interessanti alcune grotte che presentano una pianta a forma di fiore con petali; altre sono conservate particolarmente bene. Inoltre, nei suoi dintorni si trovano un piccolo nuraghe monotorre ed alcune postazioni antiaeree della 2° Guerra Mondiale, che rendono il luogo particolarmente suggestivo, se si considerano le spettacolari vedute panoramiche del Sulcis, del Golfo di Palmas e dell'isola di San Pietro. Accanto all'area archeologica si trova il Medaus Is Loccis Santus, grazioso abitato contadino tradizionale del 18° secolo.
Nuraghe Palmas
Imponente nuraghe (forse trilobato) posto sulla sommità del colle di Palmas, nei pressi dell'omonimo centro storico. È, insieme a Candelargiu e Craminalana, uno dei tre nuraghi complessi del territorio di San Giovanni Suergiu, anche se non è stato ancora studiato.

Castello di Palmas
L'origine di San Giovanni Suergiu è da ricercarsi nel centro storico di Palmas del Sol, situato a circa 5 km a sud dell'attuale centro urbano che risale al medioevo e di cui rimangono solo i resti del castello medievale e della chiesa romanica. Durante l'Alto Medioevo l'insicurezza delle coste portò gran parte della popolazione a rifugiarsi nell'entroterra e a costruire elementi di protezione, soprattutto contro la pirateria. A protezione della villa di Palmas fu eretto un recinto murario di cui rimangono alcune vestigia, sebbene la maggior parte di esse sia nascosta nel sottobosco.

Chiesa romanica di Santa Maria di Palmas
Chiesetta che fa parte dei primi esempi di romanico in Sardegna, risalente ai primi decenni dell'XI secolo. Con il trasferimento del paese nell'attuale sede a causa dei disagi patiti nell'abitato di Palmas per la costruzione della diga di Monte Pranu, l'edificio subì un lungo periodo di abbandono e degrado. Nel 1996 inizia a rivendicare il suo interesse storico e monumentale, tornando nuovamente al culto e alla comunità.

Chiesa romanica di San Giovanni
Chiesa in stile tardo romanico dedicata a San Giovanni Battista, che funse da parrocchiale di San Giovanni fino al 1935; oggi è sconsacrata e in stato di rovina. La sua costruzione si colloca tra la fine del XIII secolo e i primi decenni del XIV.

Medaus
I medaus sono piccoli gruppi di case abitati da famiglie dedite alla lavorazione della terra circostante. Si tratta di insediamenti tipici del Sulcis e alcuni risalgono al 18° secolo. Sono particolarmente frequenti nel territorio di San Giovanni Suergiu: attualmente se ne contano circa 60. Uno dei meglio conservati, anche perché oggetto di una attenta operazione di recupero, è quello di Is Loccis Santus, situato alle pendici della collina dove si trova l'omonima necropoli a domus de janas. Al suo interno sono conservate le antiche case, i frutteti e le strade, che rispettano lo stile e la configurazione del 18° secolo.
 
Resti della 2a guerra mondiale
Durante la seconda guerra mondiale, la Sardegna svolse un ruolo di primo piano per la sua posizione geografica, per cui si vide la necessità di dotare l'isola di una protezione adeguata, in grado di contrastare un'eventuale offensiva aerea e un eventuale attacco dal mare. Tra il 1942 e il 1943 fu realizzato un complesso sistema di trincee e bunker in cemento armato (detti anche "casematte") al fine di proteggere i punti più esposti al pericolo di un atterraggio. Il territorio di San Giovanni Suergiu conserva un buon numero di queste costruzioni, testimonianza della storia più recente.
Centrale termoelettrica di Santa Caterina
Si tratta di uno degli esempi più significativi dell'archeologia industriale del Sulcis, anche se non sono conservati molti macchinari, testimone dello sviluppo della regione nella prima metà del XX secolo, fino al suo definitivo smantellamento nel 1965. Attualmente è proprietà del Comune di San Giovanni Suergiu, che ne cura la conservazione.

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patrimonio
architettura
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san giovanni suergiu
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IL PROYECTO NURAGHE

Un progetto internazionale di ricerca e formazione archeologica nel sito del Nuraghe Candelargiu, Sardegna (Italia).

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